Il gatto sotto al vulcano. Metodici deliri intorno a Etnabook.

Edgar è un gatto nero, ha il pelo lucidissimo e gli occhi gialli. È antipatico, a tratti perfino odioso, detesta i suoi simili e li manda via con sibili terrificanti. Va a caccia di lucertole e gechi e li tiene tutti per sé. Mai una volta che me ne abbia fatto trovare uno davanti alla porta come fanno tutti i felini devoti. Il gatto di una mia amica, ad esempio, la scorsa estate le ha perfino portato un vigoroso colubro sull’uscio di casa. Edgar non è tipo da fare certe smancerie. Non è nemmeno il mio gatto, se proprio vogliamo dirla tutta. Non appartiene a nessuno, è un gatto libero e solitario che vive su un’ isola sotto a un vulcano. Quando mi prende la disforia da isolana, un assillo inedito che mi tormenta da quando vivo in Sicilia, lui ha il potere straordinario di farmela passare. Mi basta guardarlo per ritrovare l’equilibrio.
Non chiedetemi come ci riesca, i suoi metodi sono segretissimi. Esistono altre due cose che mi fanno stare bene, a parte Edgar: il vulcano, appunto, e i libri. Di queste tre cose cercherò di parlare nella maniera più disordinata possibile, tentando in tutti i modi di confondervi le idee. Non posso garantirvi coerenza, ma credo di potervi assicurare un certo grado di divertimento. Compatibilmente con la mia disforia, naturalmente.

Anna Monosi
annamonosi@libero.it
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