Gatti, lapilli e miraggi.

A Catania fa ancora troppo caldo. La mattina, appena sveglia, vado davanti alla finestra a cercare invano una traccia d’autunno. Per fortuna c’è Edgar, con il suo manto nerissimo, a ricordarmi le ombre. E poi ci sono le storie, che possono essere ombrose e fredde quanto vogliamo, basta andarsi a cercare quelle che più si addicono al nostro stato d’animo. È come indossare un vestito fatto su misura, con la differenza che nessun abito ti calza a pennello come fanno le storie. Sto divagando, come al solito. Dovevo parlare delle biblioteche in questo articolo, luogo ideale per cercare ombre e narrazioni. Mi riferisco ad una biblioteca in particolare, quella di via Antonino di San Giuliano, a Catania. È intitolata a Vincenzo Bellini, e si trova in una strada che sale fino all’antico monastero dei benedettini. Solitamente, su una strada in salita, si trovano tutte le cose belle della vita, lo dico per esperienza personale. Per arrivarci bisogna attraversare una città nera di lava e colorata di gente. Profumata di ogni cosa, un po’ cattiva, a tratti gentilissima. Diversa ad ogni angolo.  In questa biblioteca, il 14 settembre scorso, si è tenuta la conferenza stampa di Etnabook e la presentazione dell’intero programma. Io c’ero e mi è sembrato di iniziare già a scorgere qualcuno di questi framMenti illuminanti: qualche lapillo ribelle ha colpito anche me, insieme ad altri materiali piroclastici e letterari di varia natura. Si tratta di frammenti che hanno lo scopo di cambiarti, non intendono lasciarti solida e ti spingono a vacillare. Quando si vive sotto a un vulcano la stabilità è un miraggio, esattamente come quando si legge. Non fidatevi mai di quello che viene dai libri: sono spesso oggetti di dubbia natura, poco edificanti o per nulla rassicuranti. Se siete persone di buon senso, ne starete debitamente alla larga. Viceversa, se siete come Edgar, non avete speranza: vi verrà naturale metterci  il naso, a rischio di farvelo mordere da un serpente. Se vi piacciono i morsi, i lapilli, le incandescenze, e non disdegnate nemmeno le ombre, vi consiglio di provare con i libri. E di provare Etnabook. Mi darete ragione. Mentre scrivo la Montagna erutta e brontola. Edgar la guarda, seduto nel giardino. Ogni tanto si lecca la coda. Vi prego di scusarlo,  è un gatto piuttosto maleducato e se ne frega delle buone maniere. .
Anna Monosi
annamonosi@libero.it
No Comments

Post A Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.